Ingobbite rette e cerchi discontinui
soppesano la saggezza dell’omero
in un artificioso transito
al di fuori della normalità.
Si concatenano presupposti
di grande portata
riferiti a improvvisi eventi
intinti in scorie profonde.
E in quel primitivo nubifragio
oltre un senso d’ossigeno leggero
opposto al pensiero
nasce inaspettata
un’escalation di vita nuova
sul davanzale di ciclamini sbocciati
nel volteggio d’aria divenuta sole…
@Silvia De Angelis
da facebook :
Poesia veramente bellissima, ben strutturata e delineata, con versi che si esprimono in uno stile moderno. Lirica molto piaciuta. Molto brava, cara amica Silvia.
Bella
Sempre originali e belli i tuoi versi
ellissimi versi che sanno di rinascita e splendore.
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Recensione alla poesia fatta dal blogger Pier Carlo Lava sulle sue pagine di Alessandria Today :
“SOLE NUOVO” di Silvia De Angelis è un inno alla resilienza e al risveglio, una poesia che si innalza come un sole di mezzanotte capace di trasformare il buio in luce. L’autrice inizia con una riflessione sull’inerzia della vita quotidiana, “ingobbite rette e cerchi discontinui” che rappresentano le routine e i cicli infranti, i quali “soppesano la saggezza dell’omero” in un fluire costante e spesso oppressivo.
La poesia parla di un cambiamento radicale, “di grande portata”, che irrompe inaspettatamente nella normalità di tutti i giorni. Questo cambiamento, benché radicato in “scorie profonde”, cioè le difficoltà e le avversità, è un catalizzatore di crescita e innovazione. “E in quel primitivo nubifragio”, ci troviamo di fronte a un contrasto tra l’antico e il nuovo, il caos e l’ordine, il pesante e il leggero.
Ciò che segue è un’esplosione di vita, “un’escalation di vita nuova”, che germoglia contro ogni probabilità sul “davanzale di ciclamini sbocciati”. È un’immagine potente che rappresenta la nascita e il rinnovamento, la vita che si fa strada attraverso le fessure delle nostre esistenze, spesso grigie e imprevedibili. La poesia culmina nel “volteggio d’aria divenuta sole”, una metafora della trasformazione e della gioia che può emergere dal nulla, dal più piccolo dei gesti, dal più umile degli inizi.
L’immagine allegata della poesia mostra ciclamini che spuntano tra le rocce, una rappresentazione visiva di ciò che la poesia trasmette con parole. Questi fiori, con la loro vitalità tenace e la loro bellezza sfacciata, stanno a simboleggiare la nuova vita che si afferma in un ambiente ostile, il “sole nuovo” che si fa strada attraverso le crepe dell’esistenza. La resilienza di questi ciclamini è una metafora della resilienza umana, del nostro potere di trionfare sulle avversità e di trovare bellezza e scopo anche nei momenti più oscuri.
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quandolamentesisveste 
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